Era il 2006 quando per la prima volta in Italia il Ministro per le
Politiche Giovanili, allora Giovanna Melandri, recependo una direttiva
Europea, pensò di redigere insieme alla Camera Nazionale della Moda
Italiana il Manifesto Nazionale di autoregolazione della moda italiana
contro l’anoressia.Lo stesso era avvenuto l’anno prima in Spagna con importanti
risultati. Un manifesto che si impegnava a “rivalutare un modello di
bellezza sano, solare, generoso”. Un modello reale che la donna morbida
proposta da Elena Mirò rispecchia in pieno. Un modello che parla di
donne con le curve: insomma di donne vere.Siamo nel 2010 e Milano Moda Donna, evento fashion di assoluto
risalto in programma dal 22 al 28 settembre, andrà in scena senza
l’ormai tradizionale e confortante apertura della sfilata Elena Mirò,
cancellata dal calendario ufficiale. Presenza giudicata incoerente con
la nuova filosofia della manifestazione, che ritorna alle modelle
“grissino”.Eppure negli ultimi anni si stava faticosamente facendo strada nel
mondo della moda una certa sensibilità nei confronti di temi quali
l’anoressia, e si stava consolidando la controtendenza che rivalutava
le esigenze delle donne reali, quelle con le curve e la taglia dalla 44
in su, come dimostrano le recenti attività di altri stilisti affermati.Nonostante l’evidente controsenso, Elena Mirò ha comunque deciso di
non fare polemiche con la Camera della Moda e di proseguire con la
propria filosofia positiva. Continuare a sfilare fuori calendario per
dare un forte segno di coerenza e orgoglio. E farlo mantenendo come
punto fisso il primo giorno di Milano Collezioni: il 22 settembre.Stampa, bloggers, portali fashion: in tantissimi hanno parlato
direttamente o indirettamente di questa vicenda, augurandosi che sia
l’ultima occasione in cui le taglie forti vengono considerate out.