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.normaluisa PE 2013

altUn flair di leggerezza solare ed estiva, colory candy, smaltati e brillanti, delicati
pastello, cromie vivide e preziose come sontuose e carnali corolle di fiori tropicali.
Lollypop e fresche citazioni warholiane. La California del surf che si miscela con
naturalezza spiazzante a ricercate eleganze d’antan ’20 e ’30, a fragranze fitzgeraldiane sur la Côte. La Collezione Coquillages et crustacés di .normaluisa, pensata per la primavera/estate 2013, non a caso è ispirata al celebre song cantato nei primi ’60, sullo sfondo delle spiagge di Saint Tropez e della sua celebre villa La Madrague, da una
giovane e indimenticabile Brigitte Bardot, allora all’apice del suo fascino e della sua
sovversiva e sensuale allure di donna e di diva . Le icone di riferimento, sul tema
portante e al contempo sotteso di un beach sportswear ispirato dall’abbigliamento tecnico e insieme casuale dei temerari surfisti US, sono molteplici. Si va dalle fragili e
sventate eroine letterarie jazz age del Grande Gatsby e alle viziatissime ereditiere
americane abroad che popolano le inquiete e appassionanti pagine del romanzo Di qua dal paradiso, a una opulenta e araldica Barbara Hutton- maharani in lamé operato a Tangeri, late ’50. Un tessuto di quotation e suggestioni rivisitate e portate sovente al puro segno, che si spinge fino a sofisticazioni pop - chic tratte dall’empireo canoro statunitense tra il sesto e il settimo decennio del ‘900, come Dusty Springfield e Dionne Warwick, le somme interpreti della straordinaria evocativa poetica musicale di Burt Bacharach. Malibu and Miami versus Biarritz e Cap Ferrat. Strutture destrutturate, spiccatamente fluide ed insieme costruite ed elaborate La petite robe decide di abbandonare il classico nero per abbracciare finalmente il colore, scelto in una palette che, partendo dai rosa cenere e da vari toni di sabbia, si protende a comprendere verdi Veronese, erba e fluo, i rosa e i rossi fragola, framboise e corallo, gli azzurri e bleu outremer ed elettrici. L’arricchiscono drapées magistrali e leggiadri, tagli geometrici virtuosistici e dettagli couture estremamente ricercati, come il palpitante ed astratto
intaglio floreale “Peynet” dell’orlatura inferiore. Si bilancia e sovrappone il
concetto di una levità basica ed essenziale, intersecata da inserti costruiti e
sostenuti. I blazer giocano in metatesi, invertono il tipico senso, la posizione e la
misura dei revers e osano righe in camaïeu d’un blu oceanico e radioso su superfici di stuoia off white realizzata a mano, scabra, prettamente marinara e perfino ruvida, contraddetta dai finali di panama di seta écru. Oppure strizzano l’occhio alla camicia, arricchendosi di ruches e jabots sovrapposti e squisitamente femminili intorno allo scollo. Non manca il palazzo pajama, che si declina in broccati esclusivi a grandidisegni paisley su una tavolozza di rosa confetto e verde acqueo, copiose canoutilles in vetro en nuance a sottolineare il bordo delle maniche e la scollatura. I bottoni tendono a scomparire, applicati pazientemente a rovescio con un effetto surreale. Infine i bomber estivi, in seta matelassé, il trench dalla manica rinascimentale e a sbuffo, le stampe che ripetono ananas e fiori minuscoli ovvero macroscopici e deflagrati, i grafici fourreau in cotone piqué avorio, campiti da dinamiche linee bisettrici a contrasto ancora rubate alle tavole da surf.

 
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